Capitolo II Articolo 3:
“Nessuno causerà inutilmente dolori, sofferenze o angosce ad un animale da compagnia.”
Ne consegue che tutte le forze di polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Carabinieri nucleo Forestale, Polizia Locale e Polizia Metropolitana – ex Provinciale) hanno l’obbligo di ricevere le denunce, accertare le responsabilità e, ove possibile, interrompere il reato.
CONTATTARE:
Carabinieri 112
Polizia di Stato 113
Guardia di Finanza 117
Polizie locali (Municipali-Provinciali)
Corpo Forestale 1515
Raccogliere più prove possibili (foto, video, documenti) per comprovare il maltrattamento e denunciarlo per iscritto presso una Forza di Polizia.
Si possono contattare le Guardie Zoofile che interverranno nel più breve tempo possibile, in base all’urgenza e alla disponibilità.
Se il maltrattamento è in corso e prosegue, chiedere telefonicamente l’intervento urgente delle autorità, che potranno procedere con un atto di sequestro dell’animale e conseguente confisca sottraendolo così definitivamente al maltrattatore ai sensi degli articoli 321 del Codice di procedura penale e 544 sexies del Codice penale.
Le associazioni non sostituiscono e non devono/possono sostituire i servizi pubblici e di pubblica utilità nonché le Forze di Polizia.
Possono affiancare il cittadino nelle sue richieste e, in taluni casi, possono farle proprie. Alcune associazioni potrebbero avere Guardie zoofile volontarie e servizi di intervento nella provincia.
Il contatto con loro è sempre consigliato.
La legge punisce chi, per crudeltà o senza necessità:
– cagiona la morte di un animale
– cagiona lesioni ad un animale
– sottopone un animale a strazio o sevizie
– li sottopone a comportamenti e fatiche insopportabili per le loro caratteristiche etologiche
– li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi
– li adopera in giochi, spettacoli o lavori insostenibili per la loro natura, valutata secondo le loro caratteristiche etologiche
– somministra agli animali sostanze stupefacenti
– promuove o organizza o dirige combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in pericolo l’integrità fisica
– abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività
– li detiene in condizioni incompatibili con la loro natura
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